"La voce dialettale bàgghiu (secondo altre inflessioni locali, baggh, bàgliu, bàddiu), d’uso corrente in Sicilia e nella Calabria meridionale per definire il cortile della masseria – e per traslato la masseria stessa – ha dato adito a diverse ipotesi etimologiche. C’è chi la vuole derivata da bajulo, ‘perché per lo più ne’ cortili vi sono i magazzini’ (M. Pasqualino, Vocabolario siciliano etimologico, italiano e latino, Palermo 1785-95, cit. in A. Traina, Nuovo vocabolario siciliano-italiano, Palermo, ed. Pedone-Lauriel, 1868), chi dal latino vallum (G. B. Marzano, Dizionario etimologico del dialetto calabrese, Laureana di Borrello, ed. ‘Il Progresso’, 1928), oppure, ancora, da una presunta matrice araba bahah, pure significante ‘cortile’ (come riporta G. Valussi: ‘Sembra che derivi dall’arabo bahal: cortile’). Non mi consta però che quest’ultima ipotesi sia stata mai presa in considerazione dai moderni etimologisti che si occupano di arabismi siciliani: cfr. G. P. Pellegrini, Terminologia geografica araba in Sicilia, ‘Annali Ist. Orient. di Napoli’, Sez. Linguistica, III, 1961, pp. 109-201; e dello stesso A., il Contributo allo studio dell’elemento arabo nei dialetti siciliani, Univ. degli Studi di Trieste, Ist. di Filologia romanza, n. 2, Trieste, 1962.
D’altra parte, nel dominio delle lingue romanze, il termine bàglio ha – come avvertono il Dei e il nuovo Grande dizionario della lingua italiana del Battaglia – un preciso riscontro morfologico e semantico nel francese antico bail o baile (e forme laterali, bayle, balie, baille…) che pure designava uno spiazzo recintato e, più particolarmente, il cortile interno (e l’atrio anteriore) del castello (cfr. F. Godefroy, Dictionnaire de l’ancienne langue française et de tous ses dialectes di IXe au XVe siècle, Parigi, 1880 – repr. by Scientific Periodicals Establishment, Vaduz, e Kraus Reprint Corporation, New York, 1961, alla v. ‘baile’, p. 553 del tomo I)."
Benito Spano, "La masseria meridionale", in Giuseppe Barbieri, Lucio Gambi (a c. di), La Casa rurale in Italia, Firenze: Leo S. Olschki editore, 1970, p. 276-277, n. 11.
Signes non pour être complet, non pour conjuguer / mais pour être fidèle à son ‘transitoire’ / Signes pour retrouver le don des langues / la sienne au moins, que, sinon soi, qui la parlera ? H.M.
24 septembre 2012
Baglio, bahal, baile
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1 commentaire:
la cour de la ferme: matrice? roue de char? ou Rome et rien d'autre, Rome origine et principe de tout ?
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